Bes come macrocategoria che comprende dentro di sé tutte le possibili difficoltà educative apprenditive degli alunni sia le situazioni considerate tradizionalmente come disabilità mentale, fisica, sensoriale, sia quelle di deficit in specifici apprendimenti e altre varie situazioni di problematicità psicologica, comportamentale, relazionale di contesto socio-culturale etc.
tutte queste situazioni molto diverse tra loro sono accomunate dal fatto che ciascun alunno ha un aspetto problematico che gli rende difficile trovare una risposta adeguata ai propri bisogni.
Il tipo di valutazione del Bisogno educativo speciale non è riferito quindi ad una qualche classificazione nosografica o eziologica ma serve per cogliere globalmente tutte le condizioni di funzionamento problematico, per poterci costruire sopra una didattica inclusiva ben individualizzata.
Definire, cercare e riconoscere i Bisogni educativi speciali non significa “fabbricare” alunni diversi per poi emarginarli o discriminarli. Significa rendersi conto delle varie difficoltà, grandi o piccole, per sapervi rispondere in modo adeguato. Gli alunni con BES hanno infatti bisogno di interventi tagliati adeguatamente e su misura della loro situazione di difficoltà e dei fattori che la originano o mantengono.
Tipi di intervento: i più vari nelle modalità , nelle professionalità coinvolte, nella durata, nel grado di inserimento nelle normali attività scolastiche. Perché siano efficaci e realizzabili è importante un coinvolgimento di tutte le figure che ruotano intorno all'alunno e soprattutto la possibilità di coordinare gli interventi in modo che siano funzionali e comprensibili da tutti gli attori coinvolti.
Bes come sfida della scuola che richiedono nuove competenze e nuove figure professionali.